La progettazione

Riprogettazione servizi/bandi progetti

L’attività di progettazione è una delle attività in capo alla Direzione Generale, frutto di momenti di Riesame, che viene promossa e attivata:

  1. sulla base di una modifica delle condizioni contrattuali dei servizi in essere;
  2. sulla base di esigenze interne all’organizzazione che, nel rispetto dei requisiti di legge, ritiene di dover modificare le modalità di gestione delle attività svolte;
  3. sulla base dell’aver rilevato l’esigenza di realizzare un nuovo servizio specifico rispetto a quelli gestiti abitualmente, o una parte dei servizi principali erogati.

 

Ravvisata la necessità di avviare un’attività di progettazione, la Direzione Generale, individua e nomina, se necessario, un Responsabile di Progetto (interno o esterno alla Direzione medesima), che ha il compito di gestire l’attività e, se previsto, coordinare il ’“Gruppo di progetto”.

Il Responsabile di Progetto, con l’eventuale collaborazione della Direzione Generale, Presidente o membro di CDA delegato all’uopo, analizza gli elementi di ingresso, la documentazione, il materiale, le informazioni a disposizione (normative di riferimento vigenti, specifiche tecniche, indagini e analisi dei bisogni, bandi …) che determinano la necessità di progettare, necessità di approvvigionamento.

Al fine di mantenere costantemente innovativi i servizi di cura erogati, la Direzione svolge uno studio scientifico continuo delle norme e linee guida sulla riabilitazione e i diversi approcci socio educativi e sanitari, frutto della continua ricerca in ambito nazionale e internazionale. In seguito a tale attività la Direzione segnala al resp. RU e ai responsabili dei servizi la necessità di programmare nuova formazione.

 

Nel dicembre del 2021 la cooperativa ha innovato l’approccio riabilitativo del servizio di neurovisiva con l’acquisto del sistema Retimax e la relativa formazione alle ortottiste. Oggi, in campo riabilitativo, si stanno ottenendo buoni risultati con il Retimax Vision Trainer (RVT), un dispositivo che ha lo scopo di aumentare la funzione visiva mediante il rilevamento di un potenziale evocato visivo associato ad un feedback sonoro. Al paziente, seduto di fronte a un monitor a quadrati bianchi e neri di dimensioni e contrasto variabili, vengono applicati degli elettrodi sul cuoio capelluto. Durante la fissazione di questo stimolo strutturato un segnale bioelettrico viene prodotto nella retina, vie visive e aree corticali. Migliore è la fissazione, più ampio è il potenziale elettrico misurato dagli elettrodi. Di conseguenza, il segnale acustico aumenterà in altezza guidando il paziente nella sua ricerca di una fissazione, accomodazione e attenzione migliori e insegnandogli a controllare maggiormente tali funzioni. Un grafico misura in termini oggettivi l’ampiezza del potenziale e quindi la conseguente efficacia del trattamento. Nato per la riabilitazione visiva dei soggetti affetti da ambliopia, si è dimostrato efficace anche nel trattamento di svariate patologie oftalmologiche, ad esempio i deficit campimetrici, le maculopatie, i casi in cui ci sia un’instabilità di fissazione che pregiudica l’acutezza visiva, le gravi disabilità visive secondarie a traumi cranici e grave cerebrolesione acquisita.

Laboratori per l’inclusione sociale

A suon di riciclo

Gli obiettivi del progetto sono quelli di rafforzare processi virtuosi di integrazione con il territorio, nell’ottica di favorire processi innovativi di inclusione sociale di giovani adulti con problemi di autismo e disagio psichico.Inparticolare si intende valorizzare e rafforzare la strategia di collaborazione avviata con l’Associazione RIFIUTI ZERO SIRACUSA, che sta già consentendo – con l’utilizzo di fondi esclusivamente privati – la sperimentazione di alcune azioni positive nei confronti del territorio. Si tratta ad esempio di attività periodiche di raccolta differenziata di rifiuti in alcune zone simbolo della città, come ad esempio la pista ciclabile, rifiuti che successivamente vengono riutilizzati per la costruzione, in particolare, di oggetti di stimolazione sensoriale, e di strumenti musicali, a partire dai quali vengono animati laboratori di espressività musicale gestiti da un’esperta musico terapeuta.Tra le altre attività è di particolare interesse la rivitalizzazione di uno spazio pubblico come quello del vivaio cittadino che consente di integrare le azioni di riciclaggio e riuso dei rifiuti, con piccole attività di manutenzione e gestione del verde.Tutte le attività sono gestite in collaborazione tra utenti, operatori esperti e volontari, valorizzando la dimensione di reciprocità e cooperazione, leva essenziale per l’ottimizzazione dei processi di inclusione sociale dei giovani con autismo e disagio psichico. L’ultima iniziativa in presenza presso il vivaio, prima delle restrizioni dettate dal virus Covid-19, ha riguardato la costruzione di oggetti per il carnevale 2020!

Integrazione sociale e cura dell’ambiente

La cooperativa ha sperimentato negli anni i benefici derivanti dalla collaborazione con associazioni che si prendono cura dell’ambiente. Prendersi cura delle persone fragili e prendersi cura dell’ambiente hanno in comunesensibilità, ascolto, propensione alla cura, valore per piccoli gesti, valore del tempo necessario alla cura, desiderio di socialità. Per motivi legati alla pandemia questo tipo di attività nel 2020 ha subito una sospensione. Riportiamo di seguito un passodell’articolo pubblicato su Siracusa News

I volontari che hanno risposto all’appello di Legambiente hanno “ripulito” questo pomeriggio piazza Santa Lucia. Il cuore della Borgata è stato scelto per l’appuntamento con la 27.ma edizione di Puliamo il Mondo.
Sono stati soprattutto giovani e giovanissimi a rispondere alla chiamata dell’associazione ambientalista. Dalle 16, con indosso le pettorine gialle della manifestazione, si sono messi all’opera. Nel giro di un paio d’ore hanno raccolto ed avviato a corretto conferimento tutti quei rifiuti che purtroppo finiscono spesso per accumularsi nella grande e bella piazza dedicata alla patrona di Siracusa.
Ai volontari di Legambiente, agli studenti ed ai soci della Cooperativa Sociale San Martino si sono anche aggregati alcuni ragazzi del quartiere che hanno dato una mano per rendere più decorsa la “loro” piazza.
Iniziative come questa – e decine sono gli esempi di pulizie da parte dei volontari – dovrebbero convincere una volta di più l’amministrazione della necessità di una più efficiente e controllata gestione dei rifiuti. Gli standard qualitativi accettabili sono ancora, purtroppo, lontani.