Il bambino dopo la nascita completa rapidamente lo sviluppo visivo grazie ad un vero e proprio allenamento spontaneo delle sue capacità visive. Il bambino con deficit visivo che non è in grado di percepire adeguatamente gli stimoli dell’ambiente circostante, necessita di particolari facilitazioni visive per poter attivare il suo pur minimo residuo che altrimenti tenderebbe ad atrofizzarsi.

Il lavoro svolto nel campo delle stimolazioni visive spesso non è separabile dagli altri trattamenti, tutti finalizzati ad un intervento globale del bambino nel tentativo di un recupero più ampio possibile.

Ipovedenti

L’ipovedente è quel soggetto affetto da una menomazione bilaterale irreversibile della visione centrale (visus per lontano con la migliore correzione inferiore ai 3/10, visus per vicino con la migliore correzione inferiore a 10cp ) e/o periferica ( campo visivo limitato a meno di 10° – 15°) o affetto da altre disabilità visive (lesioni cerebrali).

Non Vedenti

Sono quei soggetti con acuità visiva inferiore ai 5/100; anche il soggetto che dispone di sola percezione luce deve poter essere sottoposto a trattamento riabilitativo per sfruttare a scopo funzionale il suo residuo visivo.

Gli obiettivi specifici dell’intervento riabilitativo sono:

o             ottimizzare il livello della funzionalità visiva.

o             rendere conscio il paziente del suo residuo visivo affinché, recuperando alcune abilità ed autonomie, la sua disabilità non si trasformi in handicap.

Valutazione e addestramento di ausili ottici ed informatici per ipovedenti

nel caso di paziente che necessita di ausilio per handicap visivo (cieco parziale, ipovedente visus <1/20 sino a 3/10). Il Centro di Riabilitazione Isoptera, si pone come obiettivo prioritario quello di ottimizzare il livello della loro funzionalità visiva rendendo il paziente consapevole del suo residuo visivo anche con l’individuazione di ausili ingrandenti ottici o informatici, che con adeguato addestramento permettono un miglioramento della qualità della vita.

Addestramento all’utilizzo di Ausili ottici e/o informatici per ipovedenti

Vi sono tre tipi di ausili o accorgimenti utili per l’ipovisione che servono ad ingrandire e, dunque , a permettere una migliore visione:

  • Ausili ottici ;
  • Ausili ingrandenti elettronici ;
  • Accorgimenti non ottici ;

Ausili ottici

Occhiali da lettura ingrandenti

Gli occhiali da lettura per ipovedenti consistono in lenti da lettura più forti del normale inserite in una montatura di tipo normale per cui la distanza di lavoro deve essere avvicinata .Un altro tipo di occhiali per vicino utilizza le lenti aplanatiche. Il loro aspetto è esteticamente accettabile , forniscono un buon campo visivo ed immagine nitida, ma impongono comunque una distanza ravvicinata al lavoro o alla lettura.

Lenti protettive filtranti

Le lenti protettive vengono spesso consigliate agli ipovedenti per diminuire l’abbagliamento ed aumentare i contrasti .

Ausili ingrandenti elettronici

Video ingranditori con televisione a circuito chiuso

Questo sistema ingrandisce gli oggetti utilizzando una telecamera messa a fuoco su un ripiano movibile che permette di proiettare i caratteri o il materiale da lavoro su uno schermo televisivo od un monitor e può quindi essere adoperato per leggere, scrivere o per svolgere i lavori manuali .

Sistemi computerizzati

I normali computers possono essere utilizzati dall’ipovedente con programmi d’ingrandimento del testo. Il soggetto con gravi alterazioni visive potrà usufruire anche dei programmi di sintesi vocale.

Accorgimenti non ottici

  • Migliore illuminazione contrasto.
  • Sedersi vicino all’apparecchio televisivo.
  • Lampade speciali.
  • Filtri.
  • Libri stampati in caratteri più grandi.
  • Guide per la lettura e scrittura.
  • Leggìo.

La tecnologia, il Retimax, dall’occhio pigro ai traumi cranici

È sicuramente di grande aiuto la tecnologia. Oggi, in campo riabilitativo, si stanno ottenendo buoni risultati con il Retimax Vision Trainer (RVT), un dispositivo che ha lo scopo di aumentare la funzione visiva mediante il rilevamento di un potenziale evocato visivo associato ad un feedback sonoro. Al paziente, seduto di fronte a un monitor a quadrati bianchi e neri di dimensioni e contrasto variabili, vengono applicati degli elettrodi sul cuoio capelluto. Durante la fissazione di questo stimolo strutturato un segnale bioelettrico viene prodotto nella retina, vie visive e aree corticali. Migliore è la fissazione, più ampio è il potenziale elettrico misurato dagli elettrodi. Di conseguenza, il segnale acustico aumenterà in altezza guidando il paziente nella sua ricerca di una fissazione, accomodazione e attenzione migliori e insegnandogli a controllare maggiormente tali funzioni. Un grafico misura in termini oggettivi l’ampiezza del potenziale e quindi la conseguente efficacia del trattamento. Nato per la riabilitazione visiva dei soggetti affetti da ambliopia, si è dimostrato efficace anche nel trattamento di svariate patologie oftalmologiche, ad esempio i deficit campimetrici, le maculopatie, i casi in cui ci sia un’instabilità di fissazione che pregiudica l’acutezza visiva, le gravi disabilità visive secondarie a traumi cranici e grave cerebrolesione acquisita.